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Abito a Formia in un condominio costituito da 10 appartamenti posti su quattro livelli e nell’aprile 1999 si è tenuta l’ultima assemblea condominiale. Da allora non sono state più convocate assemblee e l’amministratore non ha mai presentato bilanci tranne che quello all’atto della nomina. Diversi condomini, perdurando tale situazione, hanno deciso di sospendere il pagamento delle rate e tra questi ci sono anch’io. Posso io ritenermi in difetto per il mancato pagamento delle rate da un certo periodo in poi? Come possiamo uscire da questa situazione di empasse?
Egregio Lettore,
risponderò in ordine inverso rispetto alle domande postemi.
Essendo trascorsi più di due anni senza che l’amministratore rendesse conto della propria gestione, a norma dell’art. 1129 del codice civile l’incarico può essergli revocato dall’autorità giudiziaria su richiesta anche di un solo condomino.
Ciò richiederebbe però il trascorrere di diverso tempo e un dispendio di risorse economiche che può essere evitato se almeno due condomini, rappresentanti un sesto dei millesimi dell’edificio, richiedono all’amministratore di convocare assemblea ordinaria per la revoca del mandato e la nomina di un nuovo amministratore. Questi è tenuto entro dieci giorni a dar seguito a tale richiesta: se così non fosse, gli stessi condomini hanno la facoltà di autoconvocare l’assemblea chiamando a partecipare tutti gli altri condomini proprietari dando dimostrazione certa dell’avvenuta ricezione dell’avviso di convocazione.
In tale adunanza sarà possibile deliberare la revoca del mandato e l’affidamento dell’incarico di amministratore ad altra persona che dovrà provvedere bonariamente o coattivamente (adendo l’autorità giudiziaria) al recupero di tutta la documentazione del condominio.
Infatti, l’amministratore uscente ha l’obbligo di consegnare tutti i documenti in quanto gli stessi, oltre ad essere di proprietà condominiale, costituiscono l’unico strumento valido e documentante le spese sostenute e gli adempimenti fiscali effettuati.
Per quanto riguarda invece i pagamenti che mi riferisce aver sospeso, comunque questi dovranno, prima o poi, essere effettuati all’amministratore uscente in riferimento ad una rendicontazione di quanto effettivamente speso. Ritenendo che Lei abbia versato tutte le rate dell’unico bilancio preventivo presentato al condominio, non credo che possa in alcun modo ritenersi in difetto: in base a quale criterio avrebbe dovuto versare le quote spettanti?
Chiudo con un consiglio che può tutelarLa ed allo stesso tempo invogliare l’amministratore. Al fine di motivare la Sua decisione di non versare più le “quote condominiali”, a mezzo raccomandata, ivii all’amministratore una lettera dalla quale si evinca la Sua disponibilità a pagare non appena venga rendicontato il tutto. Non si sa mai, la situazione potrebbe anche sbloccarsi!!
Fiducioso che queste poche righe possano esserLe state d’aiuto, porgo
Distinti Saluti
Vincenzo CAPOBIANCO
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